17 marzo 2008

Olio dal cielo


Che ci fai quassù?

Turismo.

Stai frugando nel mio studio!

Questo è il mio castello, Aurocefalo.

Non puoi entrare senza il mio permesso.

Mi sbuccio dalle risate.

Che ne è del nostro rapporto di fiducia?

Non ho capito la domanda.

Dimmi che vai cercando.

Una cosa.

Mi concentro?

Non è il caso.

Allora ti ascolto.

Hai lavorato molto al tuo progetto, ultimamente…

Un chilo di carta inchiostrata in tutto.

Appunto.

Perché ti interessa?

Mi serve.

Vorresti provare l’ebbrezza del volo?

Che idea bislacca!

Fammi indovinare…

Siamo in guerra, figlio mio.

Vuoi produrre macchine volanti!

Arguto.

Non mi stai dicendo tutto.

Non ti sto dicendo niente.

Parla, per favore.

Colpiremo il nemico nel sonno: olio dal cielo e fiamme da terra.

Fiamme da terra?!

I nostri arcieri useranno il fuoco.

Pazzo criminale!

Non ti permettere mai più.

Posa la mazza.

Non prendo ordini da nessuno.

Padre, sarà un’orrenda e inutile carneficina!

Ma no, dai.

Mi oppongo!

Il popolo si divertirà un sacco.

Sono orripilato.

Castagne e gazzosa per tutti, anche per te.

No, no e poi NO!

Quando eri piccolo la bevevi sempre.

E’ lo sterminio di massa il problema, non la gazzosa.

Sarai ancora contrario quando i Vussìti violenteranno donne e pecore?

Questo non è un argomento.

O quando esporranno la testa di tua madre al museo militare?

Io…

O quando ti costringeranno a mangiare sottaceti tutte le mattine?

Impallidisco.

Sono selvaggi NON filosofi.

Il progetto è mio, capito? MIO!

Dimmi dov’è.

Nascosto.

Qua sotto?

Giù le zampe!

Lo prendo.

Tiro.

Mollo.

La mazza NO!

Pa-uff!

Mancato!

Fatti rompere l’altro zigomo…

Indosso le ali…

… sono tuo padre…

…prendo la rincorsa…

… è un mio diritto!

…afferro il progetto e…

Io anche.

No, tu no.

Mollalo subito.

Lascio la presa.

Rido.

Addio.

Non rido più.

Flap flap flap flap flap.

Torna indietro, figlio mio…



…NON HO ANCORA FINITO CON TE!