26 ottobre 2008

Gli aspiranti giullari


Guarda quanto sangue.

Vedo.

E ora?

L’onere al paggio.

La chiazza si allarga.

È qui apposta, Gualdrappe.

Per allargarsi?

Per ramazzare.

Caro…

AVANTI IL PROSSIMO!

…prometti di non ucciderne più.

È che mi mettono tristezza.

Ma così rovini il parquet!

Pensa se avessimo la moquette.

Tu vuoi farmi girare il capo.

HO DETTO: AVANTI!

Busso.

Ecco, bravo.

E m’inchino.

Non t’inginocchi?

Sul parquet zuppo di…?

Succo di more.

E quelle teste?

More.

Mi guardano.

Falle ridere.

Plotch!

Ah ah, troppo divertente.

Mi ritengo assunto?

Siamo in un paese libero.

GIUBILO! QUANDO INIZIO? OGGI?

Gualdrappe.

Dimmi caro.

Mi sento come…

Sì?

…se fossi circondato.

Ti prego: no!

Capisci quello che voglio dire?

NO!

“No” cosa? No non capisci oppure no…

Non lo fare.

Poco poco.

Mettila via, ti supplico.

Addirittura mi supplichi.

Risparmialo, PER FAVORE!

Giullare, alzati e vattene.

Grazie, o regina.

VIA!



Donde proviene tutto questo interesse per i buffoni?

Non mi farai ancora storie per una cosa successa chissà quanto tempo fa, vero?

Ieri.

Non era ieri.

Cosa c’è scritto qui?

“Ieri”.

Visto?

Perché non hai letto questo.

Fa vedere.

“Molto tempo fa”.

Guarda cosa scrivo ora.

Non sto nella pelle.

“Prima”.

Non significa nulla.

Però fa ridere.

Insomma.

Dici di no?

Suvvia, non averne a male.

Mi ami?

Come il primo giorno.

Mi gratto la barba.

Giuro.

Quand’era?

Molto tempo fa.

Non ieri?

È scritto qui.

Ma tu hai letto questo?

Fa un po’ vedere…