25 agosto 2008

Ossobuco cane Bracco




Ordunque la morale è…

Me la dica, per favore!

La vuoi davvero sapere?

Non resisto, sire.

Ossobuco cane Bracco.

Ah.

Sempre mi son chiesto che volesse dire…

Mi smeningio.

…quel mammalucco di mio nonno.

Sire, credo che non vuole dire niente.

Mi sanguinano le orecchie.

Perché mai?

I congiuntivi, pezzo di somaro!

Sono solo un povero paggio, io.

Sai, quando ero piccolo…

Lei piccolo?!

Non sono stato sempre così, come ora.

Ah no?

No.

Tremo dall’emozione.

Ti capisco.

E le lagrime mi rigano il volto.

Dicevo, quando ero piccolo…

Portava già la corona?

Un’altra interruzione e ti piallo un femore.

Uno a caso?

Fammi pensare.

Preferirei non saperlo.

Meglio per te.

Non vedo l’ora di ascoltare la fine.

Continuo?

Zot lo voglia.

Dov’ero rimasto?

A “piccolo”.

Ah già.



Da piccolo pensavo che tutto mi fosse dovuto.

E invece?

Invece cosa?

Quando si è accorto dell’errore?

Errore?!

Sì.

Vada pel femore destro.

Pietà!

Scordatela.

Devo servire il pranzo.

Accordata.

Ricapitolando: da piccolo aveva ragione e ora…

Anche ora.

Senza dubbio alcuno.

Tu stai cercando di innervosirmi.

Lungi da me.

Il sole splende, l’asfalto cinguetta e tu miri a farmi saltare la mosca al naso.

Giuro che no.

Non volontariamente.



Lo sai che un famoso psicanalista dice che…

Cosa dice?

Non capiresti.

Penso di no.

Continuo la storia?

Giubilo.

Un bel dì il nonno mi disse…

Portava la barba anche lui?



Come non detto.

Disse, testuali parole: “Tu pensi che tutto ti sia dovuto e invece…”

Invece?…

“…ossobuco cane Bracco”.

Ho i brividi.

Che, a voler ben vedere, potrebbe essere la morale del nostro ciarlare.

Sono cose che fanno pensare.

Non prima di mettersi a tavola.

Apparecchio?

Prima di subito.

Corro!

Ancora per poco, paggio.



Ancora per poco.