27 novembre 2008

[Enciclopedia]: Antro di Enogastro




Studio e abitazione dell’uomo con la barba più lunga mai vista - spesso portata a spalla da torme di cavalieri senza macchia e occupazione - l’antro venne così denominato a causa dell’antropomanzia, divinazione mediante l’esame degli intestini umani, uno dei numerosi passatempi del saggio Enogastro. Un’attività che fu di certo tra le più praticate dagli alchimisti della prima ora e in particolare da quest’uomo schivo e solitario, che ebbe il coraggio di costruire, a mani nude e senza licenza, la propria magione all’interno di una sequoia plurisecolare di proprietà di Re Emoacre, tanto per dirne una. Proprio in codesto albero vennero vergati i tre tomi che compongono il leggendario volume alchemico; qui si progettò il friggipupille, il franginocche e l’acqua effervescente; sempre qui ora riposa il corpo dello stesso Enogastro, privo di quella testa che smarrì in circostanze note. Isolato e protetto da rovi, oggi l’antro viene tenuto sotto osservazione dalle guardie reali per la presenza di liquidi accumulati durante esperimenti pluridecennali, fluidi infiammabili che possono mettere a repentaglio la vita delle marmotte dirimpettaie e della verzura in genere.


(L'Enciclopedia di Re Emoacre: testi di ggrillo e disegni di skiri)

20 novembre 2008

Vento dal nord


...

Queste folate mi indispongono.

Sire, presto!

E tu chi sei?

La vedetta.

Ah...lla buon'ora.

Voglio morire.

Non dire così.

Dico sul serio.

Non ci pensare.

Mi tagli la testa, la prego!

Neanche per idea.

E perché?!

Ho la spada costipata.

La imploro.

La vita vale la pena di...

Di…?

Non era l'esempio giusto.

Allora quale?

Ora ti spiego.

Sono tutt'orecchi.

Quando hai una corona come la mia che puoi desiderare di più?

Ma Sire, io non posseggo nulla!

Vero.

Eh.

Comunque la risposta era: i tappini di Calumet II.

I tappini?!

Con i volti dei giocatori di pallamaglio.

Io non posso continuare così!

Così come?

Mi guardi.

Pèttinati.

Non mi riferivo al forte vento.

Cos'era quella cosa che è passata?

Dove?

In cielo.

Una pecora, Sire.

Non eran fissate al terreno con lo spago?

Raffiche improvvise hanno...

Dai retta: prenditi un giorno di riposo.

Ma io voglio morire!

Dillo ancora e ti mozzo la lingua.

Mi dispero.

Proibito.

BEEEEEEEEEEE - EEEEEEEEEEEE.

Effetto doppler.

Sire, anche quella era una...

Lasciami indovinare.

Le stiamo perdendo tutte!

CHI lancia le MIE pecore con la fionda?!

Il vento!

Sempre didascalico tu, eh?

Io...

Devi ridere, vedetta, ti fa bene.

Oh, come rido!

Ora basta.

Se lei non mi uccide la insulto, Sire.

Pròvati.

...

...

Non ci riesco.

Ti capisco.

Dice davvero?

Riposati, domani passa tutto.

Anche il vento?

Così ho deciso.

Vado?

Vai.

Allora vado.

Ma poi torna.

Poi torno, sì.

Da bravo.

Riverisco, Sire.

Non c'è di che.

Non ho detto "grazie".

Sei ancora in tempo.

Grazie.

Evvia, per così poco!

...

13 novembre 2008

D.R. 7/41 ter


PAGGIO-OH!

Arrivo schettinando, Sire!

Più veloce, più veloce!

VRRRRR VRRRRRRR!

Frena.

Oplà.

Uno scudo per i tuoi pensieri.

Eccolo.

È fasullo.

Non ho altro.

Mi sembra equo.

Grazie, Sire!

Orsù, parla.

Io penso che...

AH AH!

Ehm.

Ti ascolto.

Che...

Non resisto, eh eh…

... chiunque scriva sia uno scrittore!

GUALDRAPPE, VIENI A SENTIRE!

...e che chiunque dipinga possa dirsi pittore...

Ho le convulsioni.

...e che un musicista, cioè, un artista è...

Sbagliato.

Perché?

Qui nessuno scrive o ghirigora senza il mio permesso.

Quindi nessuno.

Appunto.

Per far fronte all'alto tasso di suicidi?

Bravo.

Non ci avevo mai pensato.

Strano, vero?

Già.

Quanto alla musica c'è un Decreto Reale che parla chiaro.

D.R. 7/41 bis?

Ter.

Gasp.

E anche sob!

Sob, sì.

Come la mettiamo?

Mi ritiro nella mia stanza.

Non dimentichi qualcosa?

Non mi pare, no.

La penna di struzzo.

È un caro ricordo della nonna.

Dà qua.

Arrossisco.

E poi?

Poi cosa?

Lo sai.

L’inchiostro?

Su, da bravo.

I pattini a rotelle no, però.

Quelli puoi tenerli.

Lei è un re buono!

A patto che tu non intinga le ruote nella vernice.

Vado?

Vai.

vrrr...

Con brio!

...RRRRRR...

“Re buono”...



Re!

06 novembre 2008

[Enciclopedia]: Metalambicco




Ubicata al limitar della "foresta dove sempre piove", questa singolare costruzione venne edificata nella notte dei tempi da mastri vetrai turmanni, su progetto del saggio Enogastro.

Il "Gran Consiglio dei Palazzi che Crollano" (GCPC, ora Consiglio di guerra) ne finanziò la realizzazione, ma l'inattesa solidità del Metalambicco provocò una frattura irreversibile nel Gran Consiglio stesso, dove si fece grande uso di torcinasi, chiavinculo e aspiraglobuli.

Tre sono le entrate e ventisette i percorsi, alcuni atti a modificare il corpo e altri, in base a quanto riportato da Enogastro nel volume alchemico che nessuno lesse mai, l'intelletto. Null’altro è dato sapere, visto e considerato che del volume in questione pare non esservi traccia alcuna, nemmeno sotto il letto del vecchio balordo o, tanto per dire, dentro il suo armadio a due ante.

Ora in disuso, il Metalambicco è abitato da libellule elettriche che, meccanicamente alla luce lunare, s’alzano in volo tutte assieme, allontanando, con scintille e frullo d'ali, villici superstiziosi non avvezzi al notturno stridor vetroso.


(L'Enciclopedia di Re Emoacre: testi di ggrillo e disegni di skiri)

03 novembre 2008

Foffo visto da Lucy



"Foffo"

Autrice: Lucy, nipote di Francesca.


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